"Si parte sempre meno tanto da portare l'economia turistica ai livelli del dopoguerra".
Questa è la frase di inizio dell'articolo sul flusso di italiani in partenza per le vacanze di Pasqua tratto dal Corriere della Sera del 30 marzo 2013.
E' un incipit che inquieta se facciamo scorrere nella mente le immagini delle straordinarie bellezze artistiche, culturali e naturali presenti sul suolo d'Italia.
Il nostro è sempre stato un paese dove il turismo rappresenta una delle più importanti voci di bilancio della sua stessa economia. L'incoming è descritto da percentuali sostanziose e il numero di turisti stranieri verso l'Italia non subisce cali rilevanti, qualora li subisse, e noi italiani amiamo la nostra terra pur concedendoci vacanze all'estero.
Anche se molti di noi sono ancora convinti che l'Italia sia il paese più visitato al mondo, non è così.
I dati parlano chiaro. Ecco la classifica dei paesi più visitati per numero di turisti arrivati: al primo posto capeggia la Francia (79.5 mln), USA (62.3 mln), Cina (57.6 mln), Spagna (56.7 mln) e al quinto posto...l'Italia con 46.1 milioni di turisti in incoming.
La Francia domina prima in classifica sia grazie al patrimonio che essa possiede, seppur minore rispetto a quello Italiano, che grazie alle politiche di promozione e valorizzazione dei beni presenti sul suo torritorio. A questo si aggiunge anche la progressione del potere d'acquisto, un'economia solida e la presenza di una efficiente rete di treni ad alta velocità.
Gli Stati Uniti, invece, attraggono solo per curiosità perchè quando si parla di America si pensa ad una nazione dai mille volti piena di luci e colori, non certo a cattedrali, chiese, fontane o ad opere dei più grandi artisti del rinascimento.
La nostra è una nazione che potrebbe campare di turismo, questo è quello che, con grande convinzione, dice la gente.
L'italia è un viaggio nel tempo. Dalla preistoria all'età contemporanea passando per il medioevo, il rinascimento, il barocco e tutti gli stili ed epoche della storia e dell'arte.
Queste sono solo parole perchè di fatti ne vediamo pochi.
Quello che manca è il valorizzare e promuovere il patrimonio presente sul suolo italico. Una enorme raccolta di opere e monumenti dislocati su ogni lembo della penisola. Non c'è zona d'Italia priva di storia e bellezze artistiche.
La lista di monumeti deturpati dai vandali o turisti maleducati si allunga sempre più, a causa di un ordinamento poco severo in materia di conservazione dei beni culturali. Le spiagge delle nostre coste usate come discariche, le acque dei mari d'Italia inquinate da sostanze dannose per l'ambiente materiali di qualunque tipo. C'è da dire che siamo anche noi stessi i responsabili della rovina del territorio.
Non sapremo mai se risollevando il settore turistico, ora in forte calo, riusciremmo ad uscire da questa crisi economica. Siamo certi però che qualora ci si concentrasse a pensare a giuste politiche di valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturale del Paese, le casse dello Stato registrerebbero un giro di entrate estremamente positivo, portando cosi ad una graduale ricrescita; il tutto credendo in uno dei settori in cui davvero potremmo eccellere.
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