sabato 30 marzo 2013

"ONE DIRECTION E JUSTIN BIEBER, TANTO AMATI E TANTO ODIATI." - di Giuseppe Cacopardo.


 
Strano, ma vero, i giovani talenti "sfornati" dai talent show di alcuni paesi riescono ad ottenere un successo planetario anche solo dopo pochi mesi di attività.
E' il caso di nuove star della musica pop: Justin Bieber e gli One Direction.
Il primo è nato nella città canadese di London il primo marzo 1994. La sua carriera artistica iniziò dopo la scoperta di un suo video su YouTube da parte di Scooter Braun che, successivamente, gli fece firmare un contratto Raymond Braun. Justin ha venduto 15 milioni di copie dei suoi album fino a maggio 2012.
Egli ha riscosso un grande successo anche qui in Italia fin dal momento in cui è apparso per le prime volte. Amatissimo dalle ragazzine e non solo.
Gli One Direction, invece, sono un gruppo di cinque ragazzi provenienti da Inghilterra ed Irlanda.
La boyband è formata da Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson.
Nel 2010 partecipano alla settima edizione del talent show inglese X Factor presentandosi come solisti. Nello stesso anno formano il gruppo e firmano contratti con la Syco Music e la Sony Music. Con il loro primi due album hanno avuto un notevole successo tanto da far quadagnare loro fama internazionale.
Queste due icone (ormai è possibile definirli tali) sono accumunati dalla stessa situazione, se consideriamo la reazione del pubblico teenager italiano. Tanto amati quanto odiati: le ragazzine vanno pazze per loro, tanto da prendere parte ad ogni loro comparsa ovunque essi siano e organizzazione di flashmob; i ragazzini li criticano, insultano, creando un insieme di polemiche dall'aspetto futile ed infondato. Li reputano infantili e "menosi", idoli solo di ragazzine impazzite e niente più.
Nonostante questo costante, ma innoquo, accanimento nei confronti di questi giovani artisti, il loro successo non accenna a diminuire.
Il problema sta all'origine. Nei paesi di origine degli 1D (One Direction) e Bieber chi vince un talent show o chi mostra di avere veramente un talento, ha la possibilità di investire totalmente su di esso e acquisire notevoli livelli di fama. L'opportunità viene data fino in fondo.
In Italia manca proprio questo. Raggiungere i propri sogni e obbiettivi è diventato un'ardua impresa e la realizzazione è un privilegio di pochi. 
Ai nostri talent show partecipano sì talentuosi, ma anche una quantità notevole di "comici". Mostrati al pubblico SOLO perchè fanno ridere e quindi fanno audience. Ecco svanito lo scopo del talent show: scoprire nuovi talenti. Chi riesce a farsi notare durante questi programmi "trampolino di lancio" è fortunato se in attività ci rimane, perchè il più delle volte pochi mesi e non sei più nessuno. Basta. Finito il momento di gloria. L'opportunità è data solo parzialmente e non fino in fondo.
L'invidia sembra essere nel sangue di noi italiani. In fondo si critica tanto, ma sostanzialmente è tutta invidia. Siamo invidiosi di questi "bambini" acclamati dalle folle e noi che non siamo nessuno e nessuno ci conosce.
Questi ragazzi hanno realizzato i loro sogni, non possiamo che essere felici e sperare in un'Italia che prenda esempio dai paesi che credono nei giovani e che abolisca totalmente il nipotismo, fenomeno che rallenta e non fornisce opportunità a chi invece dovrebbe meritevolmente riceverla.

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