domenica 31 marzo 2013

"COLPO DI FULMINE SU RUZZLE" - di Giuseppe Cacopardo


25 milioni di download totali dalla sua creazione ad oggi e il numero cresce di un milione al giorno. 3 milioni è l'incasso totale dello sviluppatore, 128 i paesi in cui si gioca a...RUZZLE. La nuova app del momento, ormai divenuta un tormentone anche in Italia.
Si tratta di un'invenzione dello svedese Daniel Hasselberg (39) che, partendo dalla passione per i giochi di parole, ha avuto la brillante idea di creare un'applicazione per smartphones chiamata, appunto, Ruzzle. Lo schema di gioco è molto semplice: 16 lettere disposte apparentemente a caso, facendo scorrere il dito sullo schermo si deve cercare di formare quante più parole possibili. Il gioco è disponibile in 10 lingue diverse e si gioca a distanza, quindi a coppia, con connessione a Internet.
Ruzzle è dotato anche di una chat con la quale i giocatori possono messaggiare e conoscersi; "invitando" a giocare chiunque connesso, anche chi non si conosce, è possibile comunicare grazie al sistema incluso nell'applicazione.
Conoscendo semplicemente l'avversario in chat c'è chi è riuscito a costruire vere e proprie relazioni. E' il caso di Mario (nome inventato, ndr) e Claudia (nome inventato, ndr). Da perfetti estranei si sono trovati su Ruzzle per iniziare una nuova partita. Nè l'uno nè l'altra aveva idea se l'avversario fosse uomo o donna.
"Ciao", questo il primo messaggio inviato da lui a lei, poi inizia la partita. I due continuano a messaggiare scambiandosi informazioni del tipo età, provenienza, cosa fai nella vita, ecc. Dopo la richiesta di amicizia di amicizia su Facebook i due avversari si scambiano i numeri di telefono e iniziano a chattare su What'sapp, la cosa si fa sempre più seria.
"Dopo due settimane da quando abbiamo iniziato a chattare su Ruzzle lei mi ha chiesto di uscire e  abbiamo deciso di incontrarci a Verona, dove abbiamo trascorso una giornata insieme." prosegue il suo racconto Mario. In questo modo hanno iniziato a frequentarsi.
"Questa relazione è nata per divertimento" afferma, anzi confessa Mario.
Questa love-story nata a suon di parole ricomposte è la prova che tutto può nascere da tutto, persino da un'app per smartphones.
Tutto sta nelle chat che ormai troviamo ovunque, non solo sono presenti siti dedicati, ma anche i social network le posseggono e ora anche i giochi da scaricare. Esse ci forniscono l'occasione giusta per iniziare a conoscere qualcuno, senza però avere alcuna certezza riguardo chi è dall'altra parte. Attenzione a non farsi distrarre in chat, però, perchè il vero scopo del gioco non è far colpo, ma formare parole e guadagnare quanti più punti possibili!

"BUON APPETITO CON ADAM RICHMAN, L'EROE DI MAN VS FOOD" - di Giuseppe Cacopardo

 
"Sono un ragazzo normale con un appetito...ANORMALE!". Così è come si descrive il protagonista stesso di Man vs Food in onda su DMAX (canale 52 del digitale terrestre).
Adam Richman gira gli Stati Uniti in lungo e in largo alla ricerca dei paradisi americani delle abbuffate. I ristoranti più bizzarri e calorici d'America dove le porzioni servite sono di dimensioni inimmaginabili. In quale ristorante italiano vengono serviti panini alti più di 30 centimetri, o Burritos messicani da 2 chili e mezzo? In America questi posti ci sono eccome.
Alcuni cibi presentati da Richman sono tanto famosi e apprezzati perchè quasi immangiabili viste le dimensioni, la quantità di ingredienti o il grado di piccantezza. Vengono mostrate preparazioni a base di molteplici tipi di spezie piccanti e peperoncino, tant è che i cuochi sono costretti a cucinare con le mascherine antigas.
Adam Richman sfida questo tipo di pietanze mettendosi alla prova. In pochissimo tempo deve riuscire a terminare porzioni gigantesche. Roba che se non si è "allenati" come lui la corsa all'ospedale è assicurata. Dietro di lui una grande massa di clienti che fa il tifo mentre egli trangugia bocconi di cibo. 
I piatti più piccanti vengono serviti accompagnati da bicchieroni di latte o milkshake per rendere più sopportabile il dolore provocato dal piccante.
Guardare Adam Richman che mangia tutta quella roba attrae ogni giorno milioni di telespettatori non solo qua in Italia, ma in tutto il mondo. E' quasi impossibile vedere questo tipo di show su un canale ordinario ce vediamo tutti i giorni, proprio perchè la novità che conquista, l'originalità è sempre più richiesta dal pubblico, ormai stufo di vedere e sentire sempre le stesse cose con i soliti volti della TV.
E' curioso pensare che quei ristoranti visitati da Richman esistano veramente e la gente ci vada tranquillamente a mangiare.
Un consiglio di Richman: se state compiendo una sfida del genere bevete solo quando non riuscite più ad ingoiare.
Questo programma è il giusto schiaffo alla dieta, ai pasti leggeri e a chi vuole mantenere la linea.
Il protagonista dello show inoltre descrive minuziosamente tutte le località che visita e la preparazione dei cibi che andrà a provare, tanto da far venire l'acquolina in bocca.
Richman è ormai un professionista dell'abbuffata, se voi non siete al suo livello, non imitatelo. Le conseguenze potrebbero essere molto spiacevoli. In conclusione: Buon Superappetito!

sabato 30 marzo 2013

"ONE DIRECTION E JUSTIN BIEBER, TANTO AMATI E TANTO ODIATI." - di Giuseppe Cacopardo.


 
Strano, ma vero, i giovani talenti "sfornati" dai talent show di alcuni paesi riescono ad ottenere un successo planetario anche solo dopo pochi mesi di attività.
E' il caso di nuove star della musica pop: Justin Bieber e gli One Direction.
Il primo è nato nella città canadese di London il primo marzo 1994. La sua carriera artistica iniziò dopo la scoperta di un suo video su YouTube da parte di Scooter Braun che, successivamente, gli fece firmare un contratto Raymond Braun. Justin ha venduto 15 milioni di copie dei suoi album fino a maggio 2012.
Egli ha riscosso un grande successo anche qui in Italia fin dal momento in cui è apparso per le prime volte. Amatissimo dalle ragazzine e non solo.
Gli One Direction, invece, sono un gruppo di cinque ragazzi provenienti da Inghilterra ed Irlanda.
La boyband è formata da Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson.
Nel 2010 partecipano alla settima edizione del talent show inglese X Factor presentandosi come solisti. Nello stesso anno formano il gruppo e firmano contratti con la Syco Music e la Sony Music. Con il loro primi due album hanno avuto un notevole successo tanto da far quadagnare loro fama internazionale.
Queste due icone (ormai è possibile definirli tali) sono accumunati dalla stessa situazione, se consideriamo la reazione del pubblico teenager italiano. Tanto amati quanto odiati: le ragazzine vanno pazze per loro, tanto da prendere parte ad ogni loro comparsa ovunque essi siano e organizzazione di flashmob; i ragazzini li criticano, insultano, creando un insieme di polemiche dall'aspetto futile ed infondato. Li reputano infantili e "menosi", idoli solo di ragazzine impazzite e niente più.
Nonostante questo costante, ma innoquo, accanimento nei confronti di questi giovani artisti, il loro successo non accenna a diminuire.
Il problema sta all'origine. Nei paesi di origine degli 1D (One Direction) e Bieber chi vince un talent show o chi mostra di avere veramente un talento, ha la possibilità di investire totalmente su di esso e acquisire notevoli livelli di fama. L'opportunità viene data fino in fondo.
In Italia manca proprio questo. Raggiungere i propri sogni e obbiettivi è diventato un'ardua impresa e la realizzazione è un privilegio di pochi. 
Ai nostri talent show partecipano sì talentuosi, ma anche una quantità notevole di "comici". Mostrati al pubblico SOLO perchè fanno ridere e quindi fanno audience. Ecco svanito lo scopo del talent show: scoprire nuovi talenti. Chi riesce a farsi notare durante questi programmi "trampolino di lancio" è fortunato se in attività ci rimane, perchè il più delle volte pochi mesi e non sei più nessuno. Basta. Finito il momento di gloria. L'opportunità è data solo parzialmente e non fino in fondo.
L'invidia sembra essere nel sangue di noi italiani. In fondo si critica tanto, ma sostanzialmente è tutta invidia. Siamo invidiosi di questi "bambini" acclamati dalle folle e noi che non siamo nessuno e nessuno ci conosce.
Questi ragazzi hanno realizzato i loro sogni, non possiamo che essere felici e sperare in un'Italia che prenda esempio dai paesi che credono nei giovani e che abolisca totalmente il nipotismo, fenomeno che rallenta e non fornisce opportunità a chi invece dovrebbe meritevolmente riceverla.

"L'ITALIA CAMPEREBBE DI TURISMO, MA NESSUNO SE NE ACCORGE." - di Giuseppe Cacopardo

 
"Si parte sempre meno tanto da portare l'economia turistica ai livelli del dopoguerra".
Questa è la frase di inizio dell'articolo sul flusso di italiani in partenza per le vacanze di Pasqua tratto dal Corriere della Sera del 30 marzo 2013.
E' un incipit che inquieta se facciamo scorrere nella mente le immagini delle straordinarie bellezze artistiche, culturali e naturali presenti sul suolo d'Italia.
Il nostro è sempre stato un paese dove il turismo rappresenta una delle più importanti voci di bilancio della sua stessa economia. L'incoming è descritto da percentuali sostanziose e il numero di turisti stranieri verso l'Italia non subisce cali rilevanti, qualora li subisse, e noi italiani amiamo la nostra terra pur concedendoci vacanze all'estero.
Anche se molti di noi sono ancora convinti che l'Italia sia il paese più visitato al mondo, non è così.
I dati parlano chiaro. Ecco la classifica dei paesi più visitati per numero di turisti arrivati: al primo posto capeggia la Francia (79.5 mln), USA (62.3 mln), Cina (57.6 mln), Spagna (56.7 mln) e al quinto posto...l'Italia con 46.1 milioni di turisti in incoming.
La Francia domina prima in classifica sia grazie al patrimonio che essa possiede, seppur minore rispetto a quello Italiano, che grazie alle politiche di promozione e valorizzazione dei beni presenti sul suo torritorio. A questo si aggiunge anche la progressione del potere d'acquisto, un'economia solida e la presenza di una efficiente rete di treni ad alta velocità.
Gli Stati Uniti, invece, attraggono solo per curiosità perchè quando si parla di America si pensa ad una nazione dai mille volti piena di luci e colori, non certo a cattedrali, chiese, fontane o ad opere dei più grandi artisti del rinascimento.
La nostra è una nazione che potrebbe campare di turismo, questo è quello che, con grande convinzione, dice la gente.
L'italia è un viaggio nel tempo. Dalla preistoria all'età contemporanea passando per il medioevo, il rinascimento, il barocco e tutti gli stili ed epoche della storia e dell'arte.
Queste sono solo parole perchè di fatti ne vediamo pochi.
Quello che manca è il valorizzare e promuovere il patrimonio presente sul suolo italico. Una enorme raccolta di opere e monumenti dislocati su ogni lembo della penisola. Non c'è zona d'Italia priva di storia e bellezze artistiche.
La lista di monumeti deturpati dai vandali o turisti maleducati si allunga sempre più, a causa di un ordinamento poco severo in materia di conservazione dei beni culturali. Le spiagge delle nostre coste usate come discariche, le acque dei mari d'Italia inquinate da sostanze dannose per l'ambiente materiali di qualunque tipo. C'è da dire che siamo anche noi stessi i responsabili della rovina del territorio.
Non sapremo mai se risollevando il settore turistico, ora in forte calo, riusciremmo ad uscire da questa crisi economica. Siamo certi però che qualora ci si concentrasse a pensare a giuste politiche di valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturale del Paese, le casse dello Stato registrerebbero un giro di entrate estremamente positivo, portando cosi ad una graduale ricrescita; il tutto credendo in uno dei settori in cui davvero potremmo eccellere.
 
 
 

"LASCIO TUTTO E...SCAPPO. PERCHE' LA' C'E' LAVORO." - di Giuseppe Cacopardo

"LASCIO TUTTO E...SCAPPO. PERCHE' LA' C'E' LAVORO." - di Giuseppe Cacopardo
 
Stiamo attraversando un periodo nero della nostra economia, qualcosa che sicuramente verrà scritto sui libri di storia.
Prima di questa, solo la crisi del '29. Siamo i nuovi protagonisti di un evento storico che ci accumuna tutti su questa terra. Alcuni meno di altri, però.
Concentriamo la nostra attenzione sull'Italia: la disoccupazione cresce, la percentuale di senza-lavoro è in costante aumento, l'innalzamento dell'età pensionabile frena ancora di più il turnover...ne stiamo passando di ogni.
Tutto ciò si ripercuote su una classe più delle altre: i giovani.
I giovani italiani studiano, si laureano, acquisiscono master, maturano le loro conoscenze e competenze. Una volta pronti al mondo del lavoro sono costretti ad accettare contratti miserabili, certo ci si deve accontentare, ma per quanto ancora?
"Determinato 1, 2 o 3 mesi", "A progetto", "Apprendistato". Queste sono solo alcune delle nuove formule di contratto presenti nell'Italia in recessione.
Se un giovane non ha nemmeno l'opportunità di essere assunto a contratto ecco che diventa, o meglio, si riduce, a stagista. Lo stagista è colui che, non assunto con obbligo di retribuzione, svolge una o più mansioni all'interno di una qualche azienda. Egli, così facendo, acquisisce dimestichezza col mestiere, approfondisce le sue conoscenze e competenze a riguardo e ha l'occasione di mettersi alla prova. Fino a qui tutto è positivo. Quando però un giovane si trova condannato a fare tirocini su tirocini sempre con la solita scusa "è un'esperienza professionale che va nel CV", ecco che lo stage si tramuta in nuovo volto dello sfruttamento del lavoro. Ognuno di noi lavora per vivere. Dopo un pò ci si stanca anche di sviluppare competenze, si vuole guadagnare PER VIVERE.
Migliaia di giovani italiani stanno già per scegliere di approdare sull'ultima spiaggia: andare all'estero. Ci sono infatti paesi che sembrano quasi, sottolineando quasi, non soffrire più di tanto delle conseguenze della crisi. Per citarne alcuni: Canada, Nuova Zelanda, Australia, Cina, Giappone, Brasile. Persino l'Irlanda, che insieme a Italia, Spagna, Portogallo e Grecia fa parte dei "deboli" d'Europa, sta registrando una crescita dello 0,5%. Lieve sì, ma meglio che niente.
I giovani Italiani, ma non solo i giovani, espatriano verso questi paesi. Fari di speranza nel buio dell'economia mondiale.
Paesi che non sono il loro, ma capaci di fornire opportunità vantaggiose e posti di lavoro. 
Viviamo in un'Italia in cui è lo stesso governo che dice che bisogna accontentarsi e di non essere choosy (viziati). Sei viziato se vuoi fare un lavoro attinente agli studi compiuti? Il governo crede questo. 
Un paese che non lascia più possibiltà di scelta. Se si trova un lavoro, lo si deve accettare, qualunque esso sia.
Un'Italia in cui i bambini non possono più permettersi di dire: "DA GRANDE VOGLIO FARE IL...".
 

"C'E' CHI PUNTA SUL TURISMO." - di Giuseppe Cacopardo

"C'E' CHI PUNTA SUL TURISMO." - di Giuseppe Cacopardo



Il 2013 è l'anno del GATHERING IRELAND ovvero tutti i raduni possibili e immaginabili nell'isola d'Irlanda, da Galway a Dublino, da Derry-Londonderry a Cork.
Il Northern Ireland e la Republic of Ireland stanno finanziando progetti ed interessanti iniziative per promuovere e rilanciare il turismo nella meravigliosa terra del trifoglio verde.
 
Una nazione che crede in sè nonostante il buio dell'economia mondiale.
L'Irlanda ha puntato sulla valorizzazione della propria terra offrendo a chiunque desideri scoprire questo paradiso centinaia di proposte viaggio ed itinerari turistici per godere al meglio delle bellezze di questa isola.
TURISMO IRLANDESE è l'ente ufficiale del turismo dell'isola d'Irlanda e potrà fornirvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno, qualunque sia il motivo per il quale vi rechereste nella terra di St. Patrick's. 
Lasciatevi stupire da questo affascinante paese. Ricordatevi l'ombrello!
Visitate il sito www.irlanda.com
e...ENJOY IRELAND!

"ITALIA - AMERICA. AD OGNUNO LA SUA CUCINA." - di Giuseppe Cacopardo

"ITALIA - AMERICA. AD OGNUNO LA SUA CUCINA." - di Giuseppe Cacopardo

 
L'America, se consideriamo le sue origini, è una nazione abbastanza giovane perchè esiste solo dal 1776. Dall'anno della sua nascita sembra aver letteralmente conquistato il mondo. La moda, la musica, il lifestyle, insomma tutto. Ma una cosa meglio di altre: il Fast-Food. Meglio conosciuto nel nostro paese come cibo veloce sembra, anzi è un dato di fatto, aver influenzato anche le abitudini alimentari del nostro Bel Paese, sinonimo di mangiare bene e viver sano.
Come sapete il film-documentario SUPER SIZE ME racconta l'impresa di un uomo nel mangiare 3 volte al giorno per 30 giorni solo cibo McDonald's. Le sue condizioni peggioravano di volta in volta, ma c'è gente negli USA che mangia così non solo per 30 giorni, ma tutti i giorni. Infatti è il paese con il più alto tasso di morti per obesità. Ma perchè i Fast-Food sono così tanto accusati? Del resto nessuno ci conduce in un ristorante KFC o McDonald's con un fucile alle spalle...

Vuoi mangiare questo cibo? Sei liberissimo di farlo ed è anche buono e gustoso. E' assurdo pensare che mangiare una o due volte al mese da Burger King possa nuocere gravemente alla salute. Attenzione però a non abusarne, perchè il troppo stroppia, si sà.
Divertiamoci pure con il fast-food, ma la cucina italiana resta il nostro simbolo nel mondo intero, e oltre.

"I RISTORANTI "ANTICRISI" - di Giuseppe Cacopardo

I RISTORANTI "ANTICRISI" di Giuseppe Cacopardo. 




 Ne nascono in continuazione tra le vie delle nostre città e sono quasi tutti gestiti da personale per lo più proveniente da Cina e altri paesi asiatici. I più famosi propongono specialità etniche come cinese o sushi, ma anche noi italiani abbiamo capito come difenderci creando così i "giropizza": i camerieri passano continuamente tra i tavoli con di...versi tipi di pizza e si può mangiare senza interruzione pagando un prezzo base. Il cliente decide quando interrompere.
Ecco così nati gli "All you can eat". Con solo pochi euro si ha la possibilità di mangiare senza interruzione tutto quello che un ricco buffet propone.
Molti di questi ristoranti posseggono ottime recensioni sui siti internet perché la qualità del cibo è decisamente buona.
Di questi tempi duri per l'economia, perché privarsi del piacere di mangiar fuori? Perché spendere laute cifre per poco cibo in un qualsiasi banale ristorante? Gli All you can eat sono la risposta a molti di questi problemi. Un'idea nuova e attraente.
 
Non sprecare il cibo però, perché verrà prezzato!