lunedì 18 novembre 2013

"BABY SQUILLO, MADRI ANCORA PIU' SCANDALOSE" - di Giuseppe Cacopardo.


Scrivere un articolo editoriale sullo scandalo delle baby squillo è estremamente difficile. Per questo motivo lo farò con gli occhi di un semplice telespettatore che ode questo tipo di notizie al tg per la prima volta.
E' un argomento di cui si parla da giorni su tutte le testate giornalistiche e alcuni talk aprono la puntata proprio con servizi su questo.
Giovani ragazze, minorenni, che si prostituiscono, chi perché sfruttata, chi invece perché ha bisogno di soldi o perché semplicemente si guadagna. Siamo sicuri che ciascuna delle motivazioni appena elencate, oltre che prive di fondamento, sono del tutto inaccettabili.
Queste ragazzine vendono il proprio corpo a uomini di tutte le età, da ragazzi appena maggiorenni a signori di settant'anni e più.
Questi, è difficile definirli tali, "uomini" sono attratti da "quelle giovani, piccole". A loro piace la loro "freschezza". Loro non si fanno problemi, forse non le guardano nemmeno in faccia, ma nella loro mente alberga il più perverso dei pensieri, la più trasgressiva delle voglie.
Si sentono importanti, grandi e imponenti davanti ai loro esili corpi nudi. Alcuni sono talmente pervertiti che vogliono che siano le stesse ragazze a fare i bisogni sui loro corpi, lo ritengono eccitante.
Poi vengono pagate: soldi, regali, ricariche per il cellulare... Questo è quanto vale, secondo le menti malate di questi esseri, le prestazioni, ma soprattutto la dignità delle giovani ragazze. E parlando proprio di dignità che la pelle si accappona; la dignità ormai perduta, venduta e mai più "rimborsata". Avranno credito per il loro telefonino, una borsa speciale e nuova, più soldi nel portafogli... Ma la dignità non l'avranno mai più indietro.
Scioccanti le rivelazioni di alcune madri che approvano, o reagiscono con superficialità a parlare, dell'operato delle figlie.
Una madre, al sapere che la figlia si prostituiva, rispose: "Pensavo spacciasse", come se vendere il proprio corpo fosse decisamente meno grave che spacciare droga.
Non c'è altro da dire, non aggiungo altro, ognuno di noi faccia le dovute considerazioni.

1 commento:

  1. Spero che nessuno si offenda troppo del mio commento. Okay, sono un uomo e come tale vedo le cose da un punto di vista maschile, parziale, non potrò mai capire come la pensano le donne, sono troppo diverse... comunque questa è la mia riflessione: 1) Dalla notte dei tempi, dall'età della pietra in poi, le femmine sono sempre state "preda" dei maschi: le donne delle caverne venivano regolarmente rapite e violentate da uomini semi-intelligenti, che però poi le tenevano con se e le proteggevano, altrimenti la sapcie umana si sarebbe estinta. Gli antichi assiro-babilonesi, cinesi, greci, romani, ecc. usavano come regola dedicarsi agli stupri e torture di donne dei nemici, dopo ogni battaglia. Non parliamo del medioevo: sono state violentate, torturate e bruciate vive molti milioni di donne chiamate streghe o cose simili. Quindi l'uso delle femmine come oggetti è stata un'usanza consolidata del genere umano per il 99,9% della sua storia. 2) Tutti gli esempi di cui sopra non tengono conto dell'età delle femmine-oggetto. Credo che si possa dire senza timore di sbagliare che queste andavano bene per essere brutalizzate dai maschi e messe incinte non appena raggiungevano la pubertà: 12-13 anni. Infinite sono le favole e le storie in cui la principessa che sposa il suo principe ha 13 anni. 3) Oggi siamo diversi. Le donne sono state riconosciute pari agli uomini, e l'età minima per poter permettere rapporti sessuali si è notevolmente alzata. I giovani diventano maggiorenni a 18 anni (chissà poi perché proprio 18 e non 16 o 20?). Ci sono leggi e usanze della nostra civiltà moderna e civile. Però, in fondo, considerando quanto espresso sopra, io non mi scandalizzo più di quel tanto. Quelle ragazze - anche se piccole - erano coscienti di quello che facevano, e lo facevano consensualmente. Forse che è meglio come fanno nei paesi musulmani, dove i genitori fanno infibulere le figlie? Le mutilano crudelmente a 11 anni e poi le assegnano come mogli a vecchi con 30-40 anni di più, e le poverette non possono ribellarsi, se non vogliono essere lapidate vive? Solo perché questa è la tradizione di quei popoli? A me sembra che indignarsi e parlare di DIGNITA' persa per sempre, sia un po' eccessivo. Certo quelle ragazzine non erano amate ed educate abbastanza bene dalle loro famiglie, ma probabilmente fra qualche mese non ci penseranno nemmeno più a questa cosa... e buon per loro... Oppure ricominceranno a farla... se hanno 18 anni possono: sono libere. Boh? Voglio solo dire che NON E' COSI' SEMPLICE

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