lunedì 27 maggio 2013

"PROFESSORI E ALUNNI, LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI?" - di Giuseppe Cacopardo


Hanno il coltello dalla parte del manico.
Questa è la più classica espressione che i genitori o chiunque altro sia esterno alla scuola, utilizza per giustificare i professori, la classe docente.
Questo vuol dire che, nonostante essi possano essere in torto marcio, dalla parte della ragione ci sono, o meglio "dobbiamo immaginarci che ci siano", comunque loro. Se un alunno riceve un'offesa o una risposta poco gradevole che lo va ad infastidire è meglio che stia zitto se non vuole avere il docente contro fino alla fine dell'anno. Acqua in bocca, subire e testa bassa.
Il professore, nel momento in cui diventa tale, si veste di una carica di potere che, a suo parere, gli consenta di fare e di dire ciò che vuole, a chiunque.
Un esempio pratico: suona la campanella che annuncia l'inizio delle lezioni, gli alunni sono in classe e uno sorseggia un bicchiere di cappuccino nonostante il regolamento scolastico vieti l'introduzione di cibi e bevande all'interno delle aule per tutti, il professore entra in classe anch'egli sorseggiando una bevanda calda. Sedutosi alla cattedra si accorge che uno degli studenti vìola il regolamento d'istituto. Il docente, a seconda della specie a cui appartiene, reagisce in tre modi: 1 - invita cortesemente l'alunno a consumare la bevanda fuori dall'aula e a rientrare una volta finito, 2 - l'alunno è costretto ad ubbidire al professore che fermamente gli impone di buttarlo (educando così allo spreco, caro professore), 3 - nota sul registro per mancato rispetto delle regole.
Questo è il modo di agire dei prof visto dagli alunni. Ma cosa può fare l'alunno se il professore beve o mangia qualcosa in classe? Nessuno può (potrebbe...) trasgredire perché il regolamento è uguale per tutti e la scuola educa a questo. La cosa scandalosa è che nella scuola tutto questo non avviene a causa dell'abuso di potere della classe docente, non di tutti, ma di un bel po'.
L'alunno risponde: "Anche lei sta bevendo il caffè in classe e non si può!"...L'ira del prof lo porta a rispondere "Io posso, tu no!" ALUNNI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, QUESTA E' LA PIU' GRANDE PRESA DI POTERE CLANDESTINA DA DENUNCIARE.
I professori con la P maiuscola sono figure educative che fanno il loro dovere nel rispetto dei loro diritti, doveri, luogo di lavoro e studenti che vanno ad istruire. Essi rispettano e fanno rispettare, ben venga chi lo pretende, il regolamento scolastico  e qualora sgarrassero non si giustificano inventandosi diritti che non ci sono e non possono esserci.
Il rispetto tra alunno e prof è fondamentale, ma l'uno deve dare la possibilità all'altro di esprimere la propria opinione riguardo a qualcosa e far presente qualora venisse commesso un errore da parte di uno dei due.
La scuola è questo, un luogo dove si impara e si educa ad una convivenza. Se chi dovrebbe educare sbaglia per primo e pretende di aver ragione cadendo ancora di più nel diseducativo tutto ciò non può funzionare. Le differenze abissali insostenibili tra studente e insegnante devono assottigliarsi nel rispetto reciproco della persona e della collaborazione.
L'alunno è in mano all'insegnate, ma non sempre è in buone mani.

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