domenica 7 aprile 2013

"VOLEVA UCCIDERE JUSTIN BIEBER" - di Giuseppe Cacopardo

Se non poteva essere suo non doveva più esistere.
L'amatissima giovane pop star canadese Justin Bieber voleva essere fatto fuori da uno dei suoi più sadici e sfrenati fan.
Dana Martin, 45 anni, detenuto nel carcere del Nuovo Messico, aveva escogitato alla perfezione un piano per togliere Bieber dalla circolazione, insieme a lui la guardia del corpo. Il cantante doveva essere rapito dopo il suo concerto di novembre al Madison Square di New York, torturato e poi ucciso definitivamente.
Questo era quanto voleva Martin preso dalla rabbia e dall'invidia.
Amava Justin alla follia, lo sognava di notte, se lo è fatto tatuare sulla coscia e gli scriveva lettere dalla cella. La mancata risposta a queste lettere ha scatenato in Martin un'ira incontrollabile e un profondo senso di gelosia che ha scaturito la sua furia omicida. Justin Bieber doveva essere strangolato con un foulard e castrato con cesoie da giardino.
Dana Martin pero, trovandosi in cella, non avrebbe preso parte all'uccisione della star che invece avrebbero compiuto due suoi complici: l'ex compagno di prigione Mark Staake e il nipote.
Arrivati in Canada i due sono stati intercettati e fermati. L'ex compagno di prigione di Martin, che godeva di una libertà condizionata, è stato poi arrestato. Il piano così fallì.
Il bottino previsto dopo il compimento dell'agguato era di cinquemila dollari a testa.
Ora Justin è stato costretto a potenziare la sua scorta che lo segue sia di giorno che di notte, non solo mentre lavora, ma anche nel tempo libero.
Bieber non si è lasciato intimorire e il 23 marzo infatti si è esibito a Casalecchio di Reno, nel bolognese, per la gioia dei suoi fans italiani.

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